linea Rossa
(nr.14 - gennaio-febbraio 2000)

 

ATTUALITA' INTERNAZIONALE



Una scheda sul "caso austriaco", dove si dimostra che pur di governare le borghesie nazionali sono disposte a venire a patti con il...diavolo. Il diavolo, tra l'altro, come già gli Hitler e Mussolini, sono creature loro. Pubblichiamo uno scritto-manifesto di Luciano Bezeredy, della Linea Rossa genovese, e una biografia di Haider pubblicata su un giornale satirico ticinese.


 


IL CASO AUSTRIACO
 
 

LA MEMORIA NON CI ABBANDONI MAI, RICORDIAMOCI DELL'OLOCAUSTO!

LA MEMORIA NON CI ABBANDONI MAI, RICORDIAMOCI DEI COMBATTENTI PER LA LIBERTA'!

L'austriaco Haider non è la paura ancestrale verso l'ignoto, anzi è un timore fondato, è quel ritorno verso un passato che vorremmo dimenticare: ma preferiamo avere buona memoria! Haider è il ritorno della pazzia xenofoba nazista, non possiamo ignorarlo, non dobbiamo farlo! Per rispetto verso le vittime dell'olocausto; per rispetto verso i nostri caduti Partigiani; per rispetto verso i patrioti; per rispetto verso tutti quei soldati che hanno combattuto il nazismo e il fascismo; per rispetto verso tutte quelle innocenti vittime, uomini e donne, vecchi e bambini, per quei nostri fratelli e sorelle, che furono inpiombati sui carri bestiame diretti ad Auschwitz e trasformati in cenere! Per rispettare quei 22 milioni di cittadini sovietici caduti in difesa non solo della loro patria Socialista ma anche per la nostra libertà! Se dimenticheremo le nostre responsabilità verso chi è morto per la libertà c'è il rischio di dimenticarsi delle responsabilità che dobbiamo avere verso i vivi! Responsabilità nei confronti dei nostri fratelli poveri che bussano alle porte del capitalismo. Nessuno può eludere questa realtà!

Fermiamo Haider! Fermiamo con la forza della ragione il ritorno della follia! No al nuovo nazismo! No al fascismo!

Fermiamo i radicalfascisti e i loro referendum!
 

Luciano Bezeredy (Genova)

(questo è il testo integrale, parzialmente pubblicato da Liberazione venerdì, 4 febbraio 2000)


Chi è Jörg Haider ?

Il nostro Jörg nasce a Bad Goisern, Carinzia, Austria, nel 1950 e studia legge a Vienna. Nel 1986 (quindi a 36 anni) diventa leader dell'ÖFP (Partito austriaco della libertà) che , a quel momento, veleggiava stancamente intorno al 5%. Inutile dire che, dopo l'arrivo del facinoroso Giorgino Haider, l'ÖFP ha conosciuto una crescita strepitosa. Ma andiamo per gradi.
Haider ha una formidabile base di consenso nella regione della Carinzia, della quale diventa presidente a due riprese finché deve dimettersi, nel 1991, tra lo scandalo generale per aver dichiarato che "la politica occupazionale del Terzo Reich era molto ordinata". La sua vocazione a dire stronzate non si placa visto che qualche anno dopo definisce i lager nazisti "campi di punizione" (dove, evidentemente, si "punivano" gli Ebrei per la colpa di essere Ebrei, supponiamo...). Non solo, secondo Haider (ormai incapace di tenere a freno la lingua) le SS, in quanto facenti parte di un esercito, come la Wermacht, "meritano tutti gli onori ed il rispetto riservati all'esercito nella vita pubblica".

Haider non puoi stare zitto un momento, bitte ?
Evidentemente no.

In un intervista alla televisione austriaca paragona la deportazione degli Ebrei da parte dei Nazisti, all'espulsione delle popolazioni di lingua tedesca dai Sudeti (Cecoslovacchia) alla fine della seconda guerra mondiale. In seguito il nostro eroe ha dovuto venire a più miti consigli e riconoscere di aver fatto dichiarazioni "in relazione al nazismo che sono state certamente poco delicate o che si prestavano a malintesi". Alla faccia dell'eufemismo !
La tendenza di Haider a rimanere vittima della propria  logorrea si è recentemente palesata di nuovo quando il figuro alpino ha inveito pesantemente contro il presidente Chirac ed il governo belga rei di averne criticato proprio le dichiarazioni filo-naziste.

Le Alpi laboratorio politico di destra ?
Pare di si.
In Carinzia, provincia meridionale dell'Austria, confinante con la Slovenia e l'Italia, sono convinti di vivere in una specie di paradiso terrestre, il cui unico pericolo è rappresentato dagli stranieri che vengono su a sporcargli la terra, a portargli via le donne, e via dicendo...
Vi ricorda qualcosa, qualcuno ? Magari qui a casa nostra (Svizzera)?
Qualche anno fa Haider è diventato hauptmann della Carinzia (una delle otto provincie i cui è divisa l'Austria) e secondo i suoi fedelissimi ha cominciato a mettere ordine dopo decenni di strapotere socialista e corrotto. Inutile dire che il suo esempio è guardato con gli occhi lucidi di commozione dai Blocher nostrani, che si immaginano qualcosa di simile anche per noialtri...

Gli stranieri come unico nemico
E qui continuano le caratteristiche comuni con la Svizzera blocheriana.
Gli stranieri portano via il lavoro agli Austriaci (anche se nella repubblica alpina nostra vicina c'è il 4% di disoccupazione, cioè come dire che se uno vuole lavorare, lavora....); non si integrano; ce ne sono già troppi e continuando di questo passo....
Haider ha costruito la propria fortuna  politica dando voce ai segmenti impauriti ed indeboliti della propria società che vedono nello straniero l'origine di tutti i mali. Anche qui potremmo fare dei bei paralleli con la Lega dei Ticinesi e l'UDC (partito di Blocher).

Un pericolo?
Lo scopriremo solo vivendo, direbbe Lucio Battisti, che infatti è morto.
In ogni caso un personaggio simile in un governo europeo non è certamente un bel vedere. Ma la  cosa peggiore è rappresentata dal signor Schüssel, fulgida figura di maneggione democristiano come non se ne vedevano dai tempi di Don Camillo. Pur di giungere in qualche modo al cancellierato, costui non ha esitato a fare patti con il diavolo, in questo caso i neonazisti di Haider. E sono proprio i partiti che si riconoscono nella definizione di "popolari" o "cristiani" che potrebbero essere i grandi sdoganatori della destra estrema europea. Non a caso Aznar sta facendo tutto il casino che sta facendo. Sono proprio i partiti democristiani che possono traghettare i fascisti di mezza europa verso il salotto buono della politica. Lo hanno fatto in Italia, ora in Austria e potrebbero esservi indotti anche in Germania, Belgio ed altrove. Un effetto domino che sarebbe carino non dover vedere in opera.
Per questo la reazione dell'UE è tutt'altro che fuori luogo. Anzi, una volta tanto i babbioni di Bruxelles hanno scoperto di avere qualche rimasuglio di attributo appicicato tra le gambe.

Articolo tratto dal settimanale satirico ticinese "il Diavolo", nr. 51,
11 febbraio 2000


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