linea Rossa
(nr.16 - luglio-agosto 2000)

 

LA MEMORIA

Giuseppe Alberganti

Un Marxista - Leninista scomodo

----- Angelo Cassinera -----

Edito dai Quaderni dell’Archivio della Cgil di Milano, è uscito in questi giorni il libro di Giuseppe Alberganti, Autobiografia di un sovversivo 1898-1923, giusto a quindici anni dalla morte del primo segretario generale della Camera del lavoro di Milano subito dopo il secondo dopoguerra.

Il libro, curato da Massimo Bianchi e presentato da Antonio Panzeri, attuale segretario generale della Camera del lavoro, si legge tutto d'un fiato, tanto è palpitante e di forte attualità. Si tratta di note autobiografiche e di appunti, legati alla memorialistica, dove valori così alti, come la coerenza politica e l’attaccamento ai principi ispiratori della lotta di classe, si vedono trasfusi nella persona del compagno Alberganti. Nella sua introduzione, Massimo Bianchi afferma: "A distanza di 15 anni, per iniziativa del Centro Lenin Gramsci, sono stato alla Camera del lavoro di Milano a commemorare Alberganti, ... nel corso della Commemorazione - il pomeriggio del 3 maggio 1995 - lessi alcuni passi di di quei famosi appunti. Da questa giornata sono scaturite due decisioni importanti: in primo luogo la scelta di depositare presso l'Archivio storico della Camera del lavoro di Milano... le carte di Alberganti in mio possesso, ... in secondo luogo, questo volume, cioè la pubblicazione integrale del manoscritto, accompagnata da una serie di note-critiche".

E' indubbiamente un libro importante per la storia dei comunisti milanesi, ma non solo per essi, se consideriamo il fatto che in esso è tirata in ballo una figura politica importante come Armando Cossutta, con il quale Alberganti ebbe uno scontro violento negli anni che vanno dal 1953 al 1956, cioè negli anni cruciali dello scontro politico-ideologico scaturito dalla nascita del revisionismo moderno ad opera di Nikita Krusciov nel XX° Congresso del Pcus di Mosca.

Da alcune brevi note presenti in questo libro emerge evidente l'antileninismo di Cossutta che in quegli anni, ma anche dopo, secondo me, si scagliò con furia contro la limpida ed esemplare figura di combattente per il Comunismo che era Giuseppe Alberganti. Comunque, credo che questo lato dell'antileninismo dell'attuale presidente del Prc (ora del Pdci) sia stato ben dimostrato dai diversi interventi dì Pietro Secchia, ancora oggi reperibili sia sui suoi libri o presso lo stesso archivio Secchia.

Giuseppe Alberganti, in Autobiografia di un sovversivo, appare come un autentico Comunista gramsciano, in una dimensione politica-ideologica a cui egli arriva dopo una lunga maturazione politica ed una lunga pratica di lotta di classe all’interno dello stesso mondo proletario, dal quale egli proveniva.

Hanno fatto bene la Camera del lavoro di Milano, il Centro Lenin Gramsci ed il compagno Raffaele De Grada a tirare fuori dal dimenticatoio una figura di Comunista così prestigiosa come quella del compagno Alberganti, perché oggi chi voglia autenticamente rapportarsi al mondo dei proletari sfruttati , al mondo dell'internazionalismo proletario, non può farlo senza leggere questo libro, che aiuta tutti ad arrichirci e a farci riflettere su quel grande patrimonio umano rappresentato dalla storia e dalle vicende delle classi sfruttate ed in primo luogo dei comunisti di ogni parte del mondo.

(da la Via del Comunismo, aprile 1996)


scrivete a linearossa@virgilio.it

ritorna al sommario del nr.16 (luglio-agosto 2000)