linea Rossa

(nr.14 - gennaio-febbraio 2000)

 

FEED-BACK: I LETTORI SCRIVONO, IL DIRETTORE RISPONDE

"PER UNA CRITICA DELL'ESTREMISMO"

Una serie di domande a Linea Rossa, le risposte del nostro direttore sul tema della collocazione politica dei marxisti-leninisti

Cari lettori,
innanzitutto vi ringrazio per l'attenzione. Le vostre domande sono sempre molto impegnative e mi scuso dunque per la sintesi e la brevità schematica.

Paolo da Salerno:
 Pensate sia più opportuno lavorare all'interno del PRC per portarlo su una posizione più "rossa", oppure sarebbe meglio creare una nuova forza e un nuovo partito veramente Marxista-Leninista_Maoista??

- Di nuovi partiti "autenticamente" m-l-m è costellata la storia del movimento comunista del Novecento. Per quanto riguarda l'Italia, mi permetto di rimandarti all'analisi presente nel mio saggio "Secchia, il Pci e il '68", edito dalla Datanews. Non si può far finta di nulla e bisogna misurarsi con le asprezze oggettive e le debolezze soggettive. Una lucida disamina della fase politica ci porta a considerare il PRC il luogo riconosciuto dalle masse per rilanciare una prospettiva comunista. Se un'area "autenticamente" m-l-m esistesse e contasse davvero, si sarebbe già organizzata per far pesare il proprio ruolo all'interno di Rifondazione, come altre aree, di destra e di "sinistra". Ciò non è e dunque è velleitario ogni discorso di autosufficienza di un'area che politicamente non c'è.

 Mao diceva di "sparare sul quartier generale": pensate che questo sia possibile mantenendo da una parte una posizione rivoluzionaria(lotta per il comunismo) e invece dall'altra parte controrivoluzionaria(cioè facendo parte del parlamento borghese)?

- Far parte del parlamento borghese è automaticamente una posizione controrivoluzionaria? La storia del movimento comunista e le teorizzazioni di tutti i maestri, compreso Mao, non è assolutamente questa. La dialettica deve portarci a visioni molto più dinamiche e aperte se non si vuole fare solo testimonianza, peggio dei socialisti utopisti dell'800, contro cui nacque il socialismo scientifico. Certo, vi sono state posizioni come questa: Bordiga in Italia, e vi sono continuatori da "salotto" del genere ancora oggi. Ma non è assolutamente la nostra posizione.

Nei vari documenti dei partiti di sinistra si parla di lotta di classe, ma è evidente che prima della lotta debba avvenire una maturazione di coscienza di classe, che purtroppo attualmente è molto latitante; credete che tale maturazione possa avvenire con l'illusione di formare un partito e un grande movimento di massa(cosa che a me pare molto lontana), oppure creare direttamente senza deleghe un'avanguardia rivoluzionaria che agisca in funzione della maturazione della coscienza e quindi della lotta di classe?

- La coscienza di classe si matura con la lotta sociale contro il capitale, inserendosi in tutte le sue contraddizioni. Non si deve confondere il concetto di avanguardia leninista con quella dell'elite giacobina di stampo borghese-illuminista, che ha avuto un suo ruolo, ma nella lotta di classe contro il feudalesimo. Attenti poi ad autoproclamarsi avanguardie da soli: o l'avanguardia viene riconosciuta dalle masse, o rischia di diventare delirio da piccolo gruppo, con gli esiti più disparati. Quello che contestava Lenin a suo fratello Alexander, quello che contestava Mao agli "ultrasinistri".

L'attuale disintegrazione dell'unità di una vera sinistra antagonista in 1000 gruppetti e partitini credo sia molto deleteria per la lotta per il comunismo.
Non sarebbe opportuno superare tali divisioni e cercare una vera unione dell'avanguardie, prima di proporsi alle masse ognuno diviso e geloso del proprio piccolo orticello, con il risultato di apparire ridicoli anzichè "istruirle"?

- Caro Paolo, 1000 gruppi per quanto sono i "capetti" e i "leaderini" che fondano la loro identità proprio sulla contrapposizione agli altri. Del socialismo, a costoro, ho l'impressione che non gliene importi granchè.
Sono le lotte che "istruiscono" le masse, non i gruppi di "illuminati" (ancora una concezione borghese).

Qual'è la vostra posizione nei confronti di partiti come il PMLI che nel proprio giornale sputtanano altri compagni(CARC) colpiti direttamente dalla repressione?

Il PMLI è di una rozzezza francamente grottesca ed è la dimostrazione delle tesi suesposte. I CARC hanno una analisi molto più raffinata, ma dal punto di vista pratico sono forse ancora più disastrosi. In ogni caso, gli insulti e le "mazzate" dimostrano il livello disperante di parti dell'area m-l e ci confermano nelle nostre tesi (la pratica, secondo Mao, è la verifica spietata della teoria).

Dal tono della tua lettera, mi rendo conto che non sarai d'accordo su molte delle nostre tesi, ma da parte nostra troverai sempre una porta aperta al dialogo e uno spirito creativo, senza il quale, non avrà alcun futuro nè l'idea marxista-leninista nè alcun passo avanti sarà compiuto per costruire il socialismo del terzo millennio, facendo tesoro di tutto ciò che, nel bene e nel male, il secolo scorso ci ha consegnato.

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