Contro l'intervento imperialista Usa-Onu-Nato in Colombia, Perù, America Latina

Costruiamo una mobilitazione nazionale
Appello diRossoperaio

Negli ultimi mesi si sono accelerati i preparativi dell'imperialismo yankee di intervento diretto in Colombia. Essi rispondono all' offensiva in corso da parte delle FARC, offensiva che allarma l'amministrazione Clinton, che arriva a definirla come una "situazione di emergenza". Il pretesto dell'intervento è quello già usato in Perù della  "lotta al narcotraffico"; ma che di questo non si tratti lo chiarisce bene il generale Barry Mc Caffley, lo "zar della droga yankee", direttore dell'ufficio nazionale di controllo della droga, che il 16 luglio ha dichiarato che era "ridicolo" differenziare tra operazioni contro la droga e contro la guerriglia. Il 18 luglio un autorevole giornale americano scrive: "in mezzo ai combattimenti che non sono cessati per tutta la settimana, la stampa ha informato che il presidente Bill Clinton ha autorizzato l'ambasciata statunitense a dare ordinariamente alle Forze Armate colombiane informazioni e spionaggio sui movimenti della guerriglia attraverso satelliti, intercettazioni telefoniche, moderni sistemi radar".

Ora si è passati a mettere in moto le tappe finali di questi interventi scatenando le bande paramilitari, narcomilitari, in una campagna di terrore contro le masse, i contadini e contro forze ed esponenti antimperialisti e antigovernativi.

Intanto si svolgono manovre congiunte tra truppe statunitensi e truppe peruviane ed equadoregne; il piano prevede l'invasione tramite i confini peruviani delle zone controllate dalla guerriglia e successivo insediamento stabile delle truppe di Fujimori e compagni. Ma anche Brasile e Argentina dovrebbero essere coinvolte in un quadro di sperimentazione di una sorta di Nato dell'America Latina e di seconda rappresentazione delle cosiddette "guerre umanitarie".

Il regime dittatoriale genocida di Fujimori, come ha fatto scuola in America Latina in materia di golpe e di inosservanza dei diritti umani, ora si propone come avanguardia di questa seconda fase del dominio imperialista nell'area andina.

Rossoperaio fa appello a costruire informazione, controinformazione e mobilitazione contro l'intervento imperialista, a sostegno della lotta armata antimperialista delle masse colombiane, della guerra popolare in Perù.

Anche la Colombia dimostra che ogni trattativa di pace con i governi, lungi dal portare alla vittoria le forze popolari, le indebolisce, seminando pericolose illusioni, che si traducono in bagni di sangue o sconfitta dello masse. La strategia della guerra popolare guidata dai comunisti è l'unica alternativa.

  • L'economia della cocaina in Colombia è intimamente legata al fatto che l'imperialismo ha distorto e dominato per molti anni il paese. I capi della droga sono parte della classe dominante della Colombia.
  • Il narcotraffico è intimamente e profondamente integrato nell'economia colombiana e i narcodollari corrono nelle vene dei capitalisti della borghesia compradora e dei latifondisti colombiani.
  • Gli enormi profitti del narcotraffico sono investiti in ogni ganglio dell'economia così come i narcodollari statunitensi sono lavati dalle banche e investiti, legalmente. Dei profitti del narcotraffico beneficiano solo un pugno dl colombiani che difendono i propri interessi sia con milizie private sia con forze paramilitari legate ai narcotrafficanti, ai produttori di caffè e ai latifondisti. Ma è l'esercito nazionale addestrato, consigliato e in certi casi diretto da militari Usa che ne costituisce il retroterra e forze d'appoggio principali.

 
appello tratto da Rossoperaio nr.13, nuova serie 1999

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