linea Rossa
(nr.15 - aprile-maggio 2000)

 

IL PARTITO E IL DIBATTITO



SULLA NECESSITÁ DI ACCELERARE IL PROCESSO DI COSTRUZIONE DEL PARTITO

Si agisca dialetticamente in perfetta aderenza all’ avanzare della crisi dell'ordine capitalista. La necessità di un terreno comune di elaborazione teorica per i marxisti-leninisti tutti, deve avere verifica nella pratica al di fuori dei luoghi comuni della politica e della cultura borghesi

----- Massimo Meloni -----


La seguente e semplice riflessione mira a sensibilizzare, qualora ve ne fosse bisogno, ad un più forte impegno all'interno del PRC ed anche fuori ad esso per aggregare le avanguardie e i lavoratori tutti nel percorso di costruzione del nuovo Partito Comunista. L'impressione di chi scrive è infatti che sotto la crosta di relativa calma dell'ordine borghese su scala mondiale stiano in realtà maturandosi profondi sconvolgimenti che necessitano di un partito armato delle armi del materialismo dialettico e storico, nonché del marxismo-leninismo, ai fini di organizzare il proletariato e le masse popolari nella lotta che progressivamente apparirà ad esse sempre più come lotta per il socialismo. Chiarisco subito che non è intenzione dell'autore proporre ai lettori pericolose fughe in avanti, bensì di proporre una più intensa azione sulla strada che già si sta percorrendo,  poiché sempre più gli eventi sia su scala internazionale che in Italia prendono una piega in virtù della quale occorre che già da adesso ci si organizzi in vista di più difficili lotte.
Approfondendo ulteriormente il discorso vorrei dire che il mio ragionamento esclude posizioni esclusivamente soggettiviste che rischierebbero di invalidare l'azione rivoluzionaria; semplicemente voglio evidenziare quanto in parte avevo già evidenziato in una mia precedente riflessione , e cioè che oggi l'intreccio tra fattori (economici e politici) sovranazionali e nazionali sta ormai raggiungendo dimensioni esplosive seppure soprattutto a livello di peggioramento oggettivo delle condizioni di vita delle masse più che a quello della coscienza che queste al momento hanno delle cause che stanno alla base di tale peggioramento. Proprio a partire dal grado di coscienza che il proletariato ha di sè e da quello che di sè hanno in generale le masse popolari, dobbiamo avviare (o proseguire) un dibattito che miri a rendere di nuovo concreto il discorso leninista della coscienza portata alla classe dall'esterno. Un discorso questo decisamente attuale non perché i comunisti sono degli déi appartenenti ad una realtà superiore a quella terrena e capaci di imporre la loro volontà di esseri superiori, ma perché non solo l'esperienza politica del passato ma soprattutto quella attuale sta mostrando come la borghesia sempre di più ricorre alla pervasività delle sue subdole idee, dei suoi modelli culturali-ideali per puntellare il suo dominio di classe. Nell'ambito di una tale urgente necessità occorre dunque approfondire, come già alcuni compagni stanno facendo, la conoscenza della situazione economica e politica internazionale, (insieme a quella italiana) non per piangere sulle sorti del proletariato sfruttato che non ha più coscienza di sé (luogo comune di certa sinistra interna anche al PRC e a certo "antagonismo") ma per verificare a quali spezzoni di classe ci si può incominciare a rivolgere per fare un discorso politico in cui  l'immediato non sia scisso dalla prospettiva della conquista del potere politico; tale discorso rappresenterebbe decisamente un passo concreto nella direzione di un progressivo allargamento del consenso al socialismo, purchè chiaramente si agisca dialetticamente in perfetta aderenza all’ avanzare della crisi dell'ordine capitalista (crisi che, come tutta l'esperienza accumulata dal movimento comunista insegna, non è lineare ma risente delle azioni e dei tentativi di bloccarla che la borghesia stessa pone in essere). Quando pongo l'esigenza di accelerare il processo di costruzione del Partito (a prescindere che si militi nel PRC o no)  non suggerisco dunque una semplice e immediata somma delle esperienze politiche rivoluzionarie di oggi che porterebbe (in quanto tentativo velleitario di eludere le differenze teoriche presenti nell'area rivoluzionaria) ad un corpo politico morto in partenza e avulso dai lavoratori che pure vorrebbe rappresentare;  pongo invece la necessità di un terreno comune di elaborazione teorica per i marxisti-leninisti tutti, che però già da ora abbia verifica nella pratica al di fuori dei luoghi comuni della politica e della cultura borghesi. L'accelerazione del processo di costruzione del Partito sarebbe così nel fatto che i compagni e le compagne tutte già da adesso, di fronte all'impennata della crisi dell'ordine capitalistico, lavorerebbero per un recupero della soggettività rivoluzionaria  (pure già in parte riemersa in questi ultimi tempi) senza la quale ovviamente il sistema borghese (neppure al più alto grado della sua decadenza) crollerà. Dunque, attraverso un dibattito (tra l'altro già avviato) è possibile trovare un terreno teorico e pratico che sia comune almeno ad una parte delle organizzazioni rivoluzionarie; queste, pur nella loro autonomia, avrebbero almeno in parte un agire meno disperso e più unitario  che di per sè sarebbe già concretamente (se accompagnato da un concreto e radicato agire per le masse e con le masse) una accelerazione  del processo di costruzione del Partito Comunista che non lascerebbe  spiazzati i comunisti di fronte alla progressiva reazione borghese corrispondente alla prosecuzione della crisi economica e politica. Partire dunque da una conoscenza scientifica della destrutturazione di classe operata dai nuovi processi produttivi su scala mondiale, della natura e dei contrasti  fra i poli imperialisti (Europa, Giappone, USA), nonché di come la crisi capitalista si manifesta nel nostro paese: tutto ciò va però accompagnato dalla concreta pratica sociale (lotta di classe) che deve impegnare tutti i comunisti in una azione comune all'interno della quale la dialettica fra essi, fra le loro diverse posizioni, fra essi e la realtà sociale, sarà il concreto processo di costruzione del Partito.



approfondisci in questo stesso sito:
Il materialismo storico e il materialismo dialettico
Il partito secondo la concezione marxista-leninista

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