IL PARTITO- Linea Rossa


 

80° della Grande Rivoluzione Socialista d’Ottobre

Ottobre 1917, la rivoluzione di domani

di Albert Nenarokov

Il mattino del 25 ottobre tutta Pietrogrado

era nelle mani degli insorti, ad eccezione delle zone adiacenti alle piazze del Palazzo e della cattedrale di S.Isacco. Quando le forze della rivoluzione erano già in possesso dei punti nevralgici della capitale, alle ore 10 del mattino Lenin, per incarico del Comitato Centrale, stilò l’appello Ai cittadini della Russia.
“Il Governo provvisorio - si annunciava in questo documento - è stato abbattuto. Il potere statale è passato nelle mani dell’organo del Soviet dei deputati operai e soldati di Pietrogrado, il Comitato militare rivoluzionario, che è alla testa del proletariato e della guarnigione di Pietrogrado. La causa per la quale il popolo ha lottato, l’immediata proposta di una pace democratica, l’abolizione della grande proprietà fondiaria, il controllo operaio della produzione, la creazione di un governo sovietico, questa causa è assicurata. Viva la rivoluzione degli operai, dei soldati e dei contadini!”. (..)
Alle 12 venne accerchiato il palazzo Mariinskij, sede del Consiglio provvisorio della repubblica russa. Un’ora dopo l’edificio era già occupato. Alle 14 e 35 minuti nell’aula magna dello Smol’nyj si riuniva in seduta straordinaria il Soviet di Pietrogrado nel corso della quale il Comitato militare rivoluzionario annunciò l’avvenuta deposizione del Governo provvisorio e la vittoria della rivoluzione. (..) Alle 22 e 40 allo Smol’nyj si apriva il II Congresso panrusso dei Soviet dei deputati operai e soldati. All’inaugurazione dei lavori erano presenti 649 delegati, di cui 390 bolscevichi, 160 socialisti-rivoluzionari e 72 menscevichi. Visto che la maggioranza del congresso era schierata con i bolscevichi, i menscevichi, i socialisti-rivoluzionari di destra e gli altri conciliatori abbandonarono dimostrativamente la seduta.
Mentre erano in corso i lavori del congresso veniva preso d’assalto il Palazzo d’Inverno.
I soldati, i marinai rivoluzionari, le guardie rosse fecero irruzione nel palazzo. In un salone la strada fu sbarrata dagli junker con i fucili spianati. Essi vennero subito disarmati. In un salone successivo un altro schieramento depose anch’esso le armi senza sparare. (..)
Alle ore 3 e 10 minuti ai delegati del II Congresso dei Soviet venne letto il dispaccio di Antonov-Ovsceenko in cui si comunicava che i ministri dell’ultimo gabinetto erano stati inviati nella fortezza dei SS.Pietro e Paolo, gli junker e gli ufficiali erano stati disarmati e comandante del Palazzo d’Inverno era stato nominato il commissario del reggimento della riserva Preobrazenskij Grigorij Cudnovskij. (..)
il II Congresso panrusso dei Soviet aveva ricevuto il potere dalle mani del Comitato militare rivoluzionario ed aveva proclamato il passaggio del potere nel paese, in tutta la sua integrità, ai Soviet dei deputati operai, soldati e contadini.
Alle ore 21 del 26 ottobre si tenne la seconda seduta del congresso. Le relazioni sulle due questioni fondamentali - la pace e la terra - furono svolte da Lenin. Alle 23 circa l’assemblea votò il Decreto sulla pace.(.) Il decreto definiva la guerra imperialistica il più grave delitto contro l’umanità ed esortava i popoli e il loro raggruppamento più avanzato - la classe operaia - a intervenire nella lotta per la pace.
Alle ore 2 della notte del 27 ottobre fu votato il secondo documento storico che esprimeva le aspirazioni più forti e gli interessi più profondi di milioni di contadini, il Decreto sulla terra col quale si aboliva la proprietà privata su di essa. La terra veniva proclamata patrimonio di tutto il popolo.

Dal Decreto sulla terra


1. La grande proprietà fondiaria è abolita immediatamente senza alcun indennizzo.
2. Le tenute dei grandi proprietari fondiari, come tutte le terre demaniali, dei monasteri, della Chiesa, con tutte le loro scorte vive e morte, gli stabili delle ville, castelli e tutte le suppellettili sono messi a disposizione dei comitati agricoli di volost’ e dei Soviet distrettuali dei deputati contadini fino alla convocazione dell’Assemblea costituente.
3. Qualunque danno arrecato ai beni confiscati che da questo momento appartengono a tutto il popolo, è dichiarato grave delitto punibile dal tribunale rivoluzionario. I Soviet distrettuali dei deputati contadini prendono tutte le misure necessarie perchè nel corso della confisca della terra dei grandi proprietari sia osservato l’ordine più severo, per decidere quali appezzamenti, esattamente, e in quale misura sono soggetti a confisca, per la precisa compilazione dei sequestri e per la più rogorosa difesa rivoluzionaria di tutte le terre che divengono proprietà del popolo, con tutti gli stabili, gli attrezzi, il bestiame, le scorte dei prodotti, ecc..
Il presidente del Consiglio dei commissari del popolo
Vladimir Ul’janov-Lenin

Il Congresso formò il Governo operaio e contadino, il Consiglio dei commissari del popolo. I socialisti-rivoluzionari di sinistra, che al congresso avevano sostenuto i bolscevichi, declinarono l’offerta di partecipare al governo sovietico, sicchè la prima compagine governativa fu unicamente bolscevica. Presidente del Consiglio dei commissari del popolo venne designato Valdimir Ul’janov-Lenin.(..)
Dopo le ore 5 del 27 ottobre il Congresso panrusso dei Soviet concluse i suoi lavori. In due giorni il congresso portò a termine un’opera veramente storica: sancì la vittoria dell’insurrezione armata, proclamò l’instaurazione della dittatura del proletariato dando così il via alla trasformazione dei Soviet in sistema di organi del potere statale. (..)

dalla Dichiarazione dei diritti dei popoli della Russia


(15 novembre 1917)

La Rivoluzione d’Ottobre degli operai e dei contadini è cominciata sotto la comune bandiera della liberazione. Sono affrancati i contadini dal potere dei latifondisti poichè non esiste più la proprietà latifondista sulla terra: è stata abolita. Sono affrancati i soldati e i marinai dal potere dei generali autocratici poichè i generali da ora in poi saranno eletti e sostituibili. Sono affrancati gli operai dai capricci e dall’arbitrio dei capitalisti poichè d’ora in poi sarà instaurato un loro controllo sulle fabbriche e gli stabilimenti. Quanto c’è di vivo e vitale è affrancato dalle odiate catene.
Restano soltanto i popoli della Russia che pativano e patiscomo la servitù e l’arbitrio, al cui affrancamento si deve procedere immediatamente, e la cui liberazione deve essere attuata con decisione e in modo irreversibile.
(..)

A nome della Repubblica russa il commissario del popolo per gli affari delle nazionalità
Iosif Dzugasvili-Stalin

il presidente del Consiglio dei commissari del popolo
V. Ul’janov-Lenin

La vittoria della Rivoluzione d’Ottobre diede anche il via alla rivoluzione culturale. I lavoratori avevano spodestato il capitalismo, ma ciò non bastava. Lenin scrisse: “Schiacciare il capitalismo non basta. Bisogna prendere tutta la scienza, la tecnica, il sapere, l’arte. Altrimenti non potremo edificare la società comunista.” Le trasformazioni nella sfera culturale prevedevano innanzitutto l’alfabetizzazione della popolazione adulta, lo sviluppo della scuola per interessare tutta la generazione in età scolastica, la riforma della scuola superiore, l’impiego del patrimonio culturale dell’umanità. (..)
Nessuno dei molteplici significativi eventi che hanno contraddistinto le vicende del mondo moderno ha così influito sulla comunità umana ed ha inciso così profondamente sul suo sviluppo come la Rivoluzione d’Ottobre. Inaugurando l’era del rinnovamento generale essa ha dato un impulso decisivo al processo rivoluzionario mondiale risvegliando le masse di tutti i paesi. La storia non conosce un altro avvenimento che abbia avuto effetti tanto sconvolgenti sulla mentalità e sull’azione delle masse popolari. (..) La vittoria della classe operaia in Russia provocò nel mondo una ‘reazione a catena’ di movimenti di liberazione nazionale e antimperialistici di massa. (..)
La vittoriosa rivoluzione proletaria in Russia ha dimostrato in modo inequivocabile che i lavoratori scesi in lotta contro il giogo del capitale possono non solo mandare in frantumi il vecchio mondo, ma essere anche gli artefici di un mondo nuovo. I popoli del pianeta, sotto gli occhi dei quali si dispiegava l’epopea dell’edificazione di un mondo socialista, sin dalle prime mosse hanno potuto constatare che la rivoluzione non è solo una demolizione del vecchio. Il suo significato intrinseco, il suo pathos è l’edificazione di una vita nuova. Nel valutare l’esperienza delle prime trasformazioni del potere sovietico Lenin disse: “Questa esperienza non sarà dimenticata... Questa esperienza è entrata nella storia come una conquista del socialismo, e su questa esperienza la futura rivoluzione internazionale costruirà il suo edificio socialista.”

Albert Nenarokov,


già consulente esperto dell’Istituto di storia dell’Accademia delle scienze dell’URSS, autore di opere sulla Grande rivoluzione socialista d’Ottobre, tra cui la ‘Storia illustrata della Grsd’O - il 1917 in Russia, mese per mese’, edito dalle edizioni Progress di Mosca nel 1980 (ed.italiana, 1987)

Nota: il nuovo sistema di date è stato adottato in Russia solo dopo la rivoluzione bolscevica. Le rivoluzioni di ‘febbraio’ e ‘ottobre’, in realtà, hanno avuto luogo, secondo il calendario gregoriano, rispettivamente in marzo e in novembre
(27 febbraio=12 marzo; 25 ottobre=7 novembre)

Promemoria:
1905 - creazione della Duma di Stato
12 marzo 1917 - rivoluzione di ‘febbraio’, il governo fu rovesciato, abdicazione di Nicola II Romanov, creazione del governo provvisorio
Crescente potere dei Soviet
Aprile 1917 - rientro di Lenin in Russia, governo Kerenskij, repressione
Agosto 1917 - complotto del generale Kornilov
7-8 novembre 1917 - rivoluzione e presa del Palazzo d’Inverno a Pietrogrado.

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