PARTITO DI CLASSE E PROBLEMA DEL GOVERNO
Solo in vista di grandi lotte di massa che spezzano il potere borghese, solo sconfiggendo le posizioni capitolazioniste e portando avanti le giuste posizioni rivoluzionarie si creerebbero le possibilità per un governo autenticamente di sinistra




Salvatore 'Turi' Toscano


Non dunque la barbarie dell'umanità, ma la barbarie dell'imperialismo. (..)
Chi oserebbe oggi sostenere seriamente, in modo credibile, che l'imperialismo è in grado di rigenerarsi, superare le proprie contraddizioni? Che vi sia la fine dell'apologetica diretta come anche dell'apologetica indiretta è un segno della disfatta dell'imperialismo. Nessun sistema, nessuna classe sociale, tuttavia, può fare a meno di una concezione della vita, anche se a parole afferma il contrario. L'incapacità così dei teorici dell'imperialismo di produrre una teoria che abbia almeno le parvenze della scientificità, si traduce nella proclamazione della fine di tutte le ideologie, considerate come un prodotto dell'Ottocento.
Bando agli schemi, si proclama, e nello stesso tempo qualche cialtrone comodamente annidato nelle università proclama ancora una volta la fine del marxismo. Naturalmente proclamandosi di sinistra, perchè un altro dei segni della disfatta dell'imperialismo è che si lotta contro le masse popolari e il marxismo-leninismo dicendo di essere di sinistra.
E' così che un noto agente della CIA, Modigliani, seguito a ruota da un noto analfabeta, Andreatta, proclama che è necessario il blocco dei salari e l'incentivo al profitto e naturalmente dice che ciò serve alle masse, perchè lui è un uomo di sinistra. Cioè espone teorie fasciste, cercando di gabellarle per progressiste. Si cerca di diffondere la droga, cercando di far credere che essa aiuta la lotta di classe. Cioè l'irrazionalismo, l'ideologia dell'imperialismo cerca di rendersi credibile mascherandosi da ideologia di sinistra. (..)
Il Patito comunista italiano si sta riempiendo di carrieristi delle università e di nemici dichiarati del marxismo-leninismo e di Gramsci. Un nome per tutti: Asor Rosa. Costui anni addietro scrisse un libro, "Intellettuali e popolo", il cui scopo dichiarato era di confutare Gramsci da 'sinistra'. Oggi, entrato nel PCI, attacca Gramsci da destra sostenendo che la Controriforma fu un evento positivo perchè creò le premesse dell'unità d'Italia e che la chiesa in fondo favorì la scienza. Sono affermazioni che neanche i redattori di 'Civiltà cattolica' oserebbero fare. (..)
Nessuna classe rivoluzionaria può impossessarsi e mantenere il potere senza una teoria, senza una nuova concezione della vita. La borghesia in Francia non avrebbe potuto conquistare il potere senza l'opera degli illuministi. La classe operaia non può conquistare il potere senza l'arma del marxismo-leninismo. Senza teoria rivoluzionaria niente rivoluzione, diceva Lenin. (..)
Respingiamo, dunque tutte le posizioni che sottovalutano l'importanza della teoria, perchè il disarmo ideologico produce solo l'impotenza e la sconfitta politica. Respingiamo tutte le posizioni che vogliono mutilare il marxismo-leninismo del suo più alto livello odierno, del pensiero di Mao, come se il marxismo fosse un corpo chiuso di dogmi e non si arricchisse invece continuamente, dialetticamente, con l'esperienza in tutto il mondo del movimento operaio.
Il movimento operaio ha conosciuto molti falsi marxisti. Ieri erano gli idealisti empiriocriticisti, criticati da Lenin. Poi vi furono quelli che dissero Marx sì, Lenin no (anche adesso vi sono degli epigoni di questa posizione). In seguito si cambiò ritornello: Lenin sì, Stalin no. E coloro che amano accusare Stalin di ogni sorta di nefandezze ovviamente non tengono conto non solo del giudizio di grandi storici progressisti come Dobb o Bettelheim, ma neanche di quello di storici borghesi come Carr. Oggi qualcuno dice: Marx sì, Lenin sì, Mao ni, nè sì nè no, sperando di trarre in inganno. Eppure nessun rivoluzionario conseguente può prescindere dal pensiero di Mao. (..) La difesa del pensiero di Mao non è dunque compito di scienziati, ma compito delle avanguardie rivoluzionarie e delle masse, proprio perchè il pensiero di Mao, l'esperienza rivoluzionaria in Cina, sono un patrimonio inalienabile della classe operaia senza cui non è possibile la rivoluzione. (..)
Noi sappiamo che solo i lavoratori possono prendere in mano la bandiera dell'unità per un'Europa socialista, indipendente, unita e rispettosa nello stesso tempo delle nazionalità. Il socialismo infatti non solo non annulla le nazionalità, ma anzi le esalta, è rispettoso della cultura, della storia delle varie nazionalità. La storia ha dimostrato in Urss, in Cina, in Vietnam che solo dopo il socialismo c'è il fiorire delle varie nazionalità prima oppresse. (..)
Pace e indipendenza è la nostra parola d'ordine, e assieme lavoro e democrazia. L'Italia è un paese imperialista debole e dipendente. Circa metà dell'Italia è ridotta al rango di semicolonia. L'Italia conosce la crisi dell'imperialismo senza mai aver avuto un rigoglioso sviluppo capitalistico. La base strutturale della corruzione in Italia sta nell'intreccio sempre più stretto tra capitale pubblico e privato, personale politico e burocrazia statale. (..)
I nostri revisionisti riscoprono un economista volgare, Keynes, che nessun economista prende più sul serio. (..)
Per essere progressivo un governo delle sinistre deve vedere la sconfitta delle posizioni capitolazioniste, altrimenti avremmo un classico governo socialdemocratico antipopolare e comunque sarebbe estremamente difficile la possibilità di una sua stessa esistenza. (..)
Come si può realisticamente pensare di salvare il lavoro di milioni di uomini, se non si colpiscono i grandi monopoli, se non si comincia con l'espropriare senza indennizzo coloro che chiudono le fabbriche, se non si cacciano dal nostro paese le grandi multinazionali? (..)
Grandi sono i meriti dei marxisti-leninisti e dei rivoluzionari, ma grandi anche i loro errori. (..)
Necessario e urgente è dunque bandire il settarismo, lo sloganismo, l'egemonismo da piccolo gruppo, unire come nel '68 i giovani e gli studenti su una battaglia ideale e politica di cui la scuola è solo una parte.

Dalla relazione introduttiva al I Congresso nazionale del MLS, in 'Fronte popolare' n.55, 29 febbraio 1976
Copia delle opere di Salvatore Toscano è possibile richiederle presso il Centro Studi e Documentazione marxista
via delle Trote,1 Leporano (TA)/74020 tel.fax: 099/5315701/678