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Ferdinando Dubla (direttore):biografia e opere
 
 

 

90 anni di storia per il nostro futuro

di Sarah La Torre

Il 21 gennaio 1921 Amedeo Bordiga, Antonio Gramsci e altri fondano il Partito Comunista d’Italia, scissione di sinistra del Partito Socialista Italiano. Di li inizia una storia, la nostra storia, la storia dei comunisti italiani. Ne è passata di acqua sotto i ponti, qui come a Mosca, ma nonostante ciò il sogno di cambiamento secondo giustizia della società è rimasto, tra mille difficoltà e dilaniato da innumerevoli scissioni e separazioni per lo più dovute ad atti personalistici e non politici. Molti ci chiedono, perché essere ancora comunisti? Perché seguire ancora quell’ideale che tante batoste ha avuto alla fine del XX secolo? Molto semplicemente perché non ci si arrende di fronte al sistema capitalistico, sistema fondato sul privilegio, la clientela e sempre più spesso sulla corruzione senza pudore. Da sempre noi comunisti sosteniamo che il sistema capitalistico è causa di gravi distorsioni economiche e sociali e la crisi in questi anni ha investito tutti i settori produttivi, crisi che non  può di certo essere considerata contingente.

Entrati nel XXI secolo ci si rende conto che la cosiddetta modernità, esaltata e valorizzata anche dalla sinistra moderata, non è altro che un’ipocrisia per giustificare l’attacco sistematico a tutto il mondo del lavoro, togliere diritti conquistati con anni di lotta dalla classe lavoratrice non vuol dire essere "moderni" ma anzi significa fare cento passi indietro nella storia, questo vuol dire tornare all’ottocento!

Questo succede oggi in Italia anche perché manca la presenza di un forte partito comunista che risponda alle istanze dei lavoratori, un partito capace di opporsi ai poteri forti e ai "capi" del sistema capitalistico. Certamente molti errori sono stati fatti a partire dalla metà degli anni ’80 quando il PCI da solo contava quasi il 30% dei consensi, molti dei dirigenti di allora (tutt’ora in vista nel panorama politico) hanno preferito allinearsi e dimenticare l’ispirazione di classe del loro partito, condizione che ha portato alla cosiddetta "svolta" della Bolognina che ha segnato un tracollo politico e culturale.

E proprio dalla cultura vogliamo ripartire, prendere coscienza delle conquiste del passato, cercare di attualizzare i contenuti, valorizzare i saperi, raccontare la nostra storia per affrontare il nostro futuro. La ricostruzione di un partito comunista - di tutti i comunisti - in Italia non solo è possibile ma necessaria per riempire quella ‘vacatio politico-culturale’ causata da anni di divisioni che ha portato alla messa in discussione di diritti costituzionalmente tutelati .

 segreteria PdCI di Taranto