linea Rossa

(nr.16 - luglio-agosto 2000)

 

LA MEMORIA


DUE COMUNISTI, DUE MARXISTI-LENINISTI, NON CI SONO PIU’: SE NE SONO ANDATI PIETRO SCAVO E ‘MUFLA’, IL GRANDE COMPAGNO ANGELO CASSINERA

A Bari, il 19 maggio scorso, un ictus ha spento la vita del compagno Pietro Scavo. Militante del PCI, ne è uscito in seguito alla rottura sul XX Congresso del PCUS con posizioni ideologiche antikruscioviane. Minatore in Belgio e poi operaio e rappresentante, è stato tra i primi compagni fondatori del PCd’I (m-l), diventandone militante a tempo pieno, membro del Comitato Centrale e dell’Ufficio politico. Ha ricoperto per lungo tempo la responsabilità del settore di massa ed in particolare del lavoro operaio e sindacale del partito. Una scuola politico-culturale, quella del partito, di formazione dei quadri, che mette in grado gli operai di esprimere le proprie posizioni di classe e fornisce gli strumenti per dirigere.
Sciolto il PCd’I (m-l), decisione che Pietro non aveva condivisa, non ha aderito al PRC, considerandolo revisionista. Ma anche in assenza del partito comunista da lui agognato, si è posto come marxista-leninista con il fine di combattere il revisionismo vecchio e nuovo, ritenendo necessario lo studio e la lotta di classe nel campo economico, politico e ideologico per una concezione materialistica della società.
Dopo lo scioglimento del Pcd’I (m-l), scelse di lavorare politicamente nel Centro Lenin-Gramsci.
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Il compagno Angelo Cassinera è morto il 30 maggio a Casteggio. Aveva 75 anni spesi per affermare l’ideale comunista. Partigiano che non aveva ancora 20 anni, dopo due mesi di carcere nazista, nel ‘43, per le sue idee antifasciste è stato tra i primi a salire in montagna con il nome di “Mufla”. Entra nella “Crespi” dopo il rastrellamento dell’autunno-inverno del ‘44, guida a soli 19 anni la brigata Togni, Partecipa alla battaglia delle Ceneri e alla liberazione di Milano con i partigiani dell’Oltrepo e diventa un simbolo della Resistenza. Un periodo che segna tutta la sua vita di combattente.
Funzionario del PCI dal quale è uscito nel ‘56 su posizioni ideologiche di fronte all’attacco a Stalin e al revisonismo togliattiano, passa al Movimento dei Lavoratori per il Socialismo di Alberganti e ‘Turi’ Toscano, poi nel PDUP, sempre alla ricerca del partito rivoluzionario.
Nel 1983 aderisce al PCd’I (m-l) con la figlia ed altri compagni, sottolinenado che la strada del leninismo è necessaria ed inevitabile per la classe operaia, i contadini, i giovani, gli studenti, le donne e i disoccupati - anche della propria provincia - fino al suo scioglimento. Entra in Rifondazione Comunista militando al tempo stesso nel gruppo Lenin-Gramsci e nella Commissione nazionale di “Nuova Unità”, sempre con il piede puntato sull’acceleratore della costruzione del partito comunista.
Lo ricordiamo a Firenze nel febbraio ‘98, in occasione della costituzione della Confederazione dei Comunisti autorganizzati, scaldare l’assemblea con il suo stile tutto particolare di grande coinvolgimento e lo ricordiamo attivo ed entusiasta nelle riunioni nazionali della Commissione politica nazionale di “Nuova Unità”.
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Le notizie biografiche precedenti sono tratte dai comunicati della redazione nazionale di “Nuova Unità” pubblicati su NU nr.5/2000, pag.11.

Del compagno Cassinera, a cui ci legava affetto e stima, pubblichiamo su questo numero di Linea Rossa un suo ricordo del compagno Giuseppe Alberganti, scritto per La Via del Comunismo nell’aprile 1996 e che oggi sembra potersi riferire a se stesso.



approfondisci in questo stesso sito:
Cassinera: un marxista-leninista scomodo

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